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Breve storia di Trinitapoli Parte 3: il periodo post-unitario: da Casaltrinità a Trinitapoli Il
graduale passaggio dalla prevalente pastorizia all’agricoltura che si
ebbe a Trinitapoli a partire dal XVIII secolo, con la spartizione delle
terre
della Commenda della Trinità, portò ad una crescita e ad una
trasformazione
socio-economica del paese, tanto che si riteneva che il nome “Casale”
non si
addiceva più al piccolo ma crescente centro urbano: fu così che in
seguito alla
delibera del consiglio comunale datata 30 dicembre 1862, il re Vittorio
Emanuele II di Savoia, con il regio decreto del 26 marzo 1863, approvò
questa
proposta e da allora il vecchio nome di Casaltrinità fu cambiato in
Trinitapoli.
Nel dialetto locale comunque, ancora oggi gli abitanti di Trinitapoli vengono chiamati “Casalini” dall’antico nome della città. Infine, a seguito dell’ulteriore sviluppo economico e turistico del territorio casalino, guidato dalla bellezza delle sue risorse naturali ed archeologiche, nonché dalla fiorente attività agricola, Trinitapoli ha ottenuto nel 2004 dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, il titolo di “Città”. Fonti bibliografiche: HERMES FILIPPONIO, Casaltrinità. Antica commenda dell’Ordine di Malta, Milano, Cavallotti, 1976. PIETRO DI BIASE, Da Casal Trinità a Trinitapoli. Lineamenti di storia sociale, Foggia, 1976. PIETRO DI BIASE, Puglia medievale e insediamenti scomparsi. La vicenda di Salpi, Fasano, 1985. |
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